“Ringraziamo gli assessori per lo sforzo e per il riscontro. Preme però fare alcune precisazioni sulla questione Stadio “Degli Ulivi”, delle precisazioni che sono essenziali per continuare in questo clima collaborativo intrapreso”. Inizia così una nota della Fidelis Andria in risposta ad un comunicato inviato alle testate giornalistiche dall’ufficio stampa del Comune di Andria ed a firma degli assessori Loconte e Di Bari evidentemente in seguito all’ennesimo episodio che ha inevitabilmente condizionato la preparazione della prima squadra. Questa mattina gli atleti, lo staff tecnico e medico, hanno dovuto attendere all’esterno dello Stadio l’apertura dei cancelli. “La Fidelis, nonostante uno scenario complicato dalla pandemia e dalle tantissime difficoltà economiche, sta portando avanti una stagione importante dal punto di vista del risultato sportivo – spiega Aldo Roselli Presidente della Fidelis – se veramente si vuole ancora mantenere il calcio ad Andria e magari portare la Fidelis nei posti che più le competono, come ho detto più volte, tutte le componenti in gioco devono fare la propria parte e tra queste l’ente comunale proprietaria degli impianti sportivi. E’ difficile programmare stagioni così complesse non potendo contare su di un minimo di flessibilità”.

E’ allo studio effettivamente una convenzione per l’utilizzo del “Degli Ulivi”, convenzione che oggi, poco dopo il comunicato stampa inviato alle testate giornalistiche, è stata inviata alla Fidelis per visionarla. “Ci sembra un po’ eccessivo dichiarare che la convenzione sia stata concordata e strutturata insieme in ogni dettaglio anche perché non vi è stato un vero e proprio tavolo di lavoro – spiega Pietro Lamorte, Direttore Finanziario della Fidelis – La sottoscrizione della convenzione, al momento, risulta esser ancora un auspicio e non qualcosa che avverrà ad ore. Il 4 febbraio scorso il primo incontro ufficiale con l’amministrazione comunale, un incontro proficuo che aveva permesso di intavolare un discorso di collaborazione fattiva tra le parti. Poi qualche interlocuzione e nulla più, con i cosiddetti “ostacoli burocratici” come scritto nel comunicato, che sono diventati spesso dei comportamenti di ostracismo degli uffici difficili da comprendere anche dalla stessa parte politica visto che c’è stata una ulteriore necessità, del Sindaco Giovanna Bruno il 4 marzo scorso, di ribadire agli uffici il suo indirizzo a distanza di ben 30 giorni da quel primo incontro – conclude Pietro Lamorte – Ora faremo le valutazioni del caso sulla convenzione presentata stamane e, dopo le nostre controdeduzioni cercheremo di mantenere il clima collaborativo avviato. Ma al momento le difficoltà restano intatte”.

“La Fidelis è un patrimonio della comunità” – ha voluto ribadire il vice Presidente Giuseppe Catapano – “è una struttura organizzata che comprende decine di professionisti in tantissimi ambiti. La Fidelis è una macchina che per provare a raggiungere un minimo di risultati deve superare enormi difficoltà ed investire molti denari anche in un periodo come questo caratterizzato dall’assenza di introiti. Da un punto di vista logistico la Fidelis ha necessità di avere una struttura idonea a programmare ed a lavorare con serenità. Quello che abbiamo più volte ribadito – conclude Catapano – è la necessità di definire percorsi condivisi che consentano di agevolare il percorso e non di ostacolarlo”.